Nella mia continua ricerca in ambito valutazione e misurazione della performance sportiva, stamani colloquiando con alcuni professionisti in merito al modello prestativo del ciclista, mi è stato posto dinanzi un problema relativo ad una Spinner che, a quanto pare, avrebbe problemi di tenuta del ritmo musicale quando si trova a pedalare sopra una bike di Spinning.
Oltretutto, c’è da dire che la particolarità di tale circostanza sta nel fatto che il soggetto in questione, essendo una grande appassionata di ballo, riesce benissimo a prendere e mantenere il ritmo musicale durante le coreografie ma non durante la pedalata;
Ora, al di là di quanto si possa o meno essere allenati e ben condizionati nello specifico di una disciplina sportiva, ritengo che in questo caso il problema derivi dalla variabile che è rappresentata dalla bike stessa, ovvero, mentre nel ballo, evidentemente, gli schemi motori sono acquisiti e consolidati per determinati movimenti a corpo libero, nel caso dello Spinning se non si è mai saliti sulla bike, come in questo caso, la mente non possiede quello specifico schema motorio neuronale sinaptico dal quale parte l’impulso e automaticamente ne risente negativamente anche il movimento biomeccanico della pedalata che, a sua volta, si trova nella difficoltà di non riuscire a carpire il ritmo musicale nell’ambito di un determinato allenamento cardiovascolare.
In questi casi, per il neofita di questa disciplina sportiva e di fronte ad una tale difficoltà, consiglio di iniziare ad operare per blocchi, allenando il soggetto a livello musicale e di RPM (giri/min nella velocità di rotazione della pedalata) in modo standardizzato e graduale, facendo leva e sollecitando mentalmente la cadenza da tenere in base alla musica e ponendo l’attenzione sull’azione dell’ arto dominante dell’atleta dopodiché, anche un corretto settaggio della bike relativamente alla postura migliore e più funzionale da tenere in sella, è assolutamente imprescindibile.
È sempre il corpo che segue la mente…..non il contrario.