La fatica mentale, con la conseguente percezione distorta dello sforzo, unita ad una fragilità psicologica ed a livello di personalità, puo’ determinare i c.d. cali fisico-atletici che di per sé non avrebbero ragione di esistere a meno di clamorosi errori e stravolgimenti nella programmazione degli allenamenti – cosa alquanto improbabile se non impossibile al giorno d’oggi, con gli strumenti per il monitoraggio costante degli atleti di cui disponiamo – i quali sono alla base del mancato raggiungimento di una performance ottimale da parte degli atleti stessi, soprattutto negli sport di squadra.