Il sonno ma soprattutto la sua qualità, è un elemento assolutamente essenziale in uno stile di vita sano. Personalmente, ho sempre cercato di trasmettere ai ragazzi che negli anni ho allenato e formato che il sonno è in assoluto il miglior recupero che esista dal punto di vista fisico e psichico.
Ovviamente, anche nell’analisi di questo importante elemento, ogni età ha i suoi parametri da rispettare e, volgendo l’attenzione in modo particolare sui giovani, c’è da dire che anche la crescita e lo sviluppo in una certa fascia d’età sono direttamente proporzionali ad una buona qualità del riposo, posto che, in casi estremi e laddove necessario, la Polisonnografia intesa come analisi dei disturbi del sonno può essere di grande aiuto.
Anche il sonno ha le sue fasi e sono tutte parimenti importanti a partire dalla fase c.d. NON REM a quella c.d. REM.
Sinteticamente, la fase NON REM è caratterizzata da sonno profondo nel quale vige una sorta di reset dell’organismo soprattutto a livello metabolico e delle riserve energetiche da ripristinare mentre nella fase REM – che rappresenta circa il 15%- 30% del sonno totale – la profondità del sonno è caratterizzata da un aumento della frequenza d’onda del cervello, un aumento della frequenza cardiaca, dell’irregolarità del respiro nonché della velocità delle rotazioni rapide e involontarie degli occhi;
la fase REM è anche quella fase caratterizzata dal momento dove l’AMIGDALA che rappresenta una struttura complessa situata nella parte più remota del cervello, gestisce gli stati emotivi spesso comun denominatore di tutto ciò che compiamo durante la giornata e ci aiuta altresì ad elaborare i sogni ma è anche quella fase in cui consolidiamo la memoria sulle esperienze vissute e sui ricordi sopraggiunti durante il giorno, ragion per cui, stanchezza permettendo, spesso viene suggerito di leggere o studiare prima di coricarsi.
Nell’ambito di una buona qualità del sonno abbiamo sicuramente il livello della funzione respirazione perché respirare male o in modo disturbato durante il riposo, cosa che può dipendere anche da una postura scorretta in posizione inclinostatica, indurrà inevitabilmente ad eccessiva stanchezza durante il giorno.
Anche la frequenza cardiaca, della quale solitamente viene calcolata la media durante il sonno ma che, in condizioni normali deve assestarsi tra i 40 e i 60 bpm, ha la sua fondamentale importanza ed anche in questo caso, l’esame Polisonnografico può essere di grande aiuto di fronte a fluttuazioni anomale dovute spesso a problemi di ostruzione respiratoria che possono poi sfociare in vere e proprie apnee notturne da verificare e analizzare.
Tra i problemi invece dovuti ad una privazione del sonno, spesso da ascrivere maggiormente ai giovani perché eccessivamente iperattivi, possiamo annoverare sicuramente una ridotta capacità di apprendimento e memoria nonché squilibri a livello metabolico mentre negli adulti, un’aumentata probabilità di sviluppare eccessiva obesità ma anche patologie a carico del sistema immunitario, cardiovascolare, cerebrale, endocrino ma anche più specificamente a carico della tiroide.