Quando accade di trovarmi con alcuni addetti ai lavori a
trattare e disquisire circa il reale significato del termine BENESSERE nella
sua interezza, ritengo sempre assolutamente consono e calzante dare risalto
principalmente e soprattutto all’importanza che lo Sport e l’attività fisica
ricoprono nell’ambito della salute biopsicosociale e mentale in genere, ponendo
l’accento, in modo particolare, su come alcuni fattori di prevenzione come la
famiglia innanzitutto ma anche un adeguato ambiente sportivo, possano giovare
all’individuo a livello psicologico.
Facendo seguito e prendendo spunto, per l’appunto, dall’importanza degli
aspetti mentali – a me tanto cari – equiparandoli ad una sorta di
“condicio sine qua non” per il raggiungimento non solo di una performance
atletica ottimale ma anche di uno stato di benessere psicofisico adeguato, ho
sempre ritenuto e ritengo tutt’ora che un atleta, per lo più agonistico, usi il
suo corpo come mestiere ma che in realtà, non lo riesca a sentire né a
percepire più di tanto poiché, di norma, non sa codificarne le emozioni ed i
segnali che ne provengono;
da qui, l’importanza, quasi dirompente a certi livelli e laddove
sussistano i giusti presupposti ed un contesto professionale di base, della
presenza di un Allenatore idoneo o di un Preparatore Atletico assolutamente
adeguato che fungano da guida e da supporto per il raggiungimento del risultato
finale perché come enuncia un vecchio teorema,… il risultato di una buona
prestazione sportiva, è dato dalla sommatoria di tre elementi: Preparazione
Fisica, Abilità Tecniche e PRONTEZZA PSICOLOGICA.